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MALINA Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 14 maggio 1991
 
di Werner Schroeter, con Isabelle Huppert, Mathieu Carrière (Germania, 1991)
 
I complicati amori (per una Malina, che è poi un uomo, omosessuale, tanto per farla semplice) di una celebre scrittrice austriaca, Ingeborg Bachman, scomparsa nel 1973 fra le fiamme di un albergo romano, per una sigaretta dimenticata accesa. Ed è proprio il fuoco ad alimentare il film: con quella che è certamente la grande trovata espressiva dell'opera, Schroeter ha fatto recitare progressivamente i suoi attori su una scena letteralmente in fiamme, che fa da sfondo alle passioni convulse dell'eroina, e da richiamo premonitore al suo destino. Se il simbolismo onirico, l'estetismo decadente di un autore che ha fatto parlare di sé quando Fassbinder imperava, Herzog officiava (ed il nostro Daniel Schmid non si limitava ad assistere), quando insomma il cinema tedesco dettava l'avanguardia è ormai agli sgoccioli, qualche fiammata, è il caso di dirlo, continua ad alimentarsi. Cosi come, in questo melodramma tutto giocato sopra le righe, la recitazione più che impegnativa di Isabelle Huppert, che porta la sua croce con l'autorità di una star e l'abnegazione di una suffragetta cerebrale.

   Il film in Internet (Google)

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